Lettere dal fronte

Nella calura agostana, fra una passeggiata ed una seduta “on the beach”, m’arrivano notizie di guerra al vino da ovunque. Una, in particolare, m’ha colpito: la mancata Realizzazione della Fiera Enologica di Taurasi. Nome di un paese, sì, ma soprattutto di un vino di antica schiatta, assai quotato negli anni Sessanta del XX secolo e poi negletto ed infine -oggi- resuscitante e viatico per lo sviluppo del territorio. Ma cosa è successo? Leggete qui e poi fatevi un giro in rete o sui social network per farvi un’idea più ampia, vostra. Se ne avete la possibilità, assaggiate quello di Antonio Caggiano. Io l’ho fatto e mi è piaciuto. Simpatico e geniale lui, buono il vino.

Intanto qui assaggio la moda estiva di queste lande orientali: il semplice e piacevole rabosino: rosè leggero e dolcino, con le bollicine; visito cantine di Lison Pramaggiore: La Mazzolada e La Braghina; ed apro bottiglie del Conte Attimis con lo zio Marzio. Resistiamo, sì resistiamo.

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