Il Vino Bianco Ossolano Sopravviverà?

Da alcuni anni l’Istituto Agrario Fobelli di Crodo produce un vino bianco, il primo vino bianco dell’altissimo Piemonte, Ossola, Val Antigorio a circa 510 metri sul livello del mare: il Terrazzi Antichi Valli Ossolane Bianco doc, a base chardonnay, ma da alcuni anni anche a base di kerner o in purezza o in taglio con lo chardonnay. L’idea fu del professor Gian Mauro Mottini che ne è sempre stato entusiasta sostenitore: un vino di montagna, bianco, necessariamente fresco, dai profumi fini, di corpo medio. Intorno a lui alcuni tecnici della scuola, studenti, impiegati e dirigenza… Però! Però, quest’anno il professore va in pensione e non s’intravvede all’orizzonte un erede. Voi vi direte: ma la scuola non può continuare a produrre questo vino? Mah, sì, forse… Io che ci vivo so che la scuola fa fatica a diventare sistema; è piuttosto una somma di individualità. Per cui, se Mottini se ne va, non è detto che la sua opera sia continuata e lui sostituito.
Magari sono io che penso male e il Fobelli è una scuola diversa: organica, collaborativa, scevra di protagonismi… nel frattempo, però, la sua idea è stata copiata e i fratelli Garrone di Domodossola hanno incominciato ad imbottigliare pure loro un bianco doc Valli Ossolane, il La Gera, a base chardonnay. Dunque, se Mottini non avrà eredi dentro la sua Scuola, ne ha già fuori… Morto un re, viva il re! Addio Terrazzi Antichi e viva La Gera!

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5 thoughts on “Il Vino Bianco Ossolano Sopravviverà?

  1. Sono abituato a commentare le situazioni che vivo personalmente, non a scrivere, a sputare sentenze.
    Non ho mai cercato visibilità personale…
    Lavoro in silenzio e condivido risultati reali, non chiacchiere linguistiche.

  2. Dunque, se interpreto le sue parole, un po’ criptiche invero: 1) io non avrei dovuto farmi i fatti vostri (difficile per un giornalistra sia pure a mezzo servizio come io sono); sulle sue abitudini, poi, nulla da eccepire: se si accontenta del suo mondo spero sia vasto, sennò che noia; sulla scrittura in effetti capisco che lei non sia abituato; sulle sentenze io non so a cosa si riferisca: io non ho giudicato nessuno, ho fatto delle ipotesi. A meno che lei si riferisca al punto due della sua risposta; 2) “Non ho mai cercato visibilità personale…” dunque lei starebbe dicendo che il vino in questione lo fa lei e non Mottini o lo fa lei con Mottini. E’ questo che voleva dire? Bene, vuol dire che di vino in futuro ne avremo ancora. Le sue parole successive sembrano dire così: “Non ho mai cercato visibilità personale”, cioé ha lasciato che Mottini si prendesse tutto il merito, mentre lei lavorava? perché?; infine, però, una glossa: cosa sono le “chiacchiere linguistiche”? Intende forse dire che le mie sono chiacchiere (vero) ma “linguistiche” che significa? Con i gesti e la mimica poco si esprime. A parole solo se ci si incontra… ma io non la conosco.

  3. Buongiorno, signor Milan. Insegno in questa scuola con grandi soddisfazioni umane e personali, e mi permetto di rispondere a questo suo legittimo post esprimendo un commento del tutto personale ma come persona “informata dei fatti”. Credo che spesso di dimentichi che la scuola agraria è soprattutto una scuola. Con tutti i problemi complessi che ogni scuola oggi vive dopo un lungo processo istituzionale di “impoverimento”. Questa piccola scuola di montagna vive forse alcune difficoltà che lei in poche righe elenca. Ma è anche una realtà stupenda in cui ho potuto incontrare ragazzi che resteranno per sempre nel cuore mio e di altri insegnanti. Ragazzi che assorbono grandi energie finalizzate all’aiuto nella loro crescita personale. Una scuola deve avere come primo obbiettivo l’educazione e l’insegnamento ai ragazzi. La DOC è solo secondaria al primo risultato, e insegnanti ben consci del ruolo loro affidato non possono non tenerne conto. Credo che gli attuali insegnanti abbiano ben chiari questi compiti istituzionali e sapranno essere all’altezza della situazione. Diamo fiducia. E se possiamo aiutiamo. La scuola di Crodo, tutta la scuola italiana, ha bisogno di questo. La ringrazio per lo spazio e la saluto cordialmente. Paolo Pirocchi

  4. Bene, sig Pirocchi. Tutto vero. Mi auguro comunque che il Collegio Docenti tenga conto del valore educativo che un obiettivo ambizioso come quello che avete posto in essere anni fa: il vigneto, la scelta di produrre, la doc… vada continuato. Credo che se detta esperienza si interrompesse ne risulterebbe impoverita l’Ossola (che credo abbia anche contribuito economicamente. Ma potrei sbagliarmi), la Valle Antigorio e soprattutto la scuola e last but not the least gli studenti. Buon lavoro.

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