Il GastroBanalNazionalismo

Finita, sospesa o rimandata la stagione del nazionalismo calcistico (dove è finito il “campionato più bello del mondo”?), è da alcuni anni in auge quella del “nazionalismo gastronomico”, condita anch’essa da frasi fatte e roboanti: “la cucina più buona del mondo”, “la cucina più imitata” etc etc… Peccato poi che noi si riempia il ristorante cino-giappo sotto casa. Peccato poi che ad essere idolatrati siano gli chef stellati, che proprio tradizionali non sono.

Sono qui a Roma all’Ergife Palace e all’assemblea Unpli passa Salvini, sì lui. L’uomo è simpatico ma riempie il suo discorso di battute antieuropee, soprattutto sul cibo… i croati che vogliono “rubarci” l’aceto balsamico. Peccato sia un prodotto industriale, vaga immagine del vero prodotto artigianale. Sembra piuttosto che tipico una “furbata” italiana. Credo che i croati se ne siano accorti. Il latte in polvere per fare formaggi. Che usano chi? Nella UE con il latte in polvere si fanno i formaggi economici non dop. E dunque? Non fanno male. In un mercato pieno di aromi artificiali, di coloranti, additivi… un prodotto disidratato che male può fare? Boh!? Non ci piace? Compriamo dop. Compro dop e da contadini. Io faccio così.

E speriamo che il calcio ritorni.

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