Quando lei mi disse: “dimmi di metter la testa a posto” non capii. Non ero malizioso. Lo capii anni dopo e la signora non era lei. Quello che ho poi capito è che le parole sono importanti, prima durante e dopo. E non sono sempre le stesse parole, non sempre hanno lo stesso significato e non sempre devi essere gentile. A volte devi usare parole aspre, con consonanti: rompere, succhiare, spaccare… a volte devi stare sopra e a volte sotto. Senza sentire e sentirsi sopra o sotto nella vita. Sei in un’altra vita. Alla fine della quale c’è la “piccola morte” come dicono i francesi. Poi “resusciti” e vai alla ricerca di un’altra “morte”.
“Osceno e sacro l’amore delibera
Stessa sede per sé e per gli escrementi.
Se non mi leghi io non sarò mai libera
Né casta mai se tu non mi violenti.”
(Patrizia Valduga “Poesie Erotiche”)