Cosa fare sabato e domenica?

Sgombro subito il campo dalle domande: qui scriverò di ciò che avrei potuto fare sabato e domenica, se non avessi preso altri impegni. Soprattutto la sera. A qualcosa forse andrò, ma certo non a tutto. Qualcuno che mi leggerà potrà però trovare spunto per passare qualche ora in compagnia di buon cibo e altrettanto buoni vini. Oppure intellettuali stimoli e riflessioni.
Sabato sera, per esempio, ero invitato dalla Pro Loco di Basaluzzo (Alessandria) ad una cena che mi incuriosiva moltissimo perché pensata da Claudio Barisone, della pro loco di Ovrano. Quest’ultimo autorità in materia di ricette antiche alessandrine. E’ stato relatore con me ad un interessante convegno a Ghemme. Questa la cena:
Lonzardo di Carezzano
Filetto baciato di Ponzone
La Muletta di Sala Monferrato
Salame tipo Varzi di Villalvernia
Timorasso dei Colli Tortonesi
Tagliolini di borragine con sugo di erbe di bosco,
nevicata di formaggetta di capra
Dolcetto d’Ovada
Straccetti di carne cotti al bracchetto passito,
adagiati su letto di insalata rossa piemontese
Barbera del Casalese
Amaretto al pistacchio di Novi Ligure
Bacio di Marengo
Dolcetto di Anna alla nocciola di Moncestino
Mandorlino di Casalcermelli
Spumante di Gavi
Brachetto d’Acqui
Caffè
Cosa ne dite? Conoscete tutto? Io no… Non male vero… io la perderò comunque.
Una capatina a Pettenasco, però, magari la faccio. Lì c’è “FOOD ON THE LAKE” e qualcosa da vedere, da assaggiare o da ascoltare ci sarà sicuramente. Per esempio i tre libri del pettenaschese Tommaso Fara: “Diversamente Cotto”, “La Cucina a Impatto quasi Zero” ed “Il Cucchiaino Caramellato”; la conferenza intitolata: “Alimentazione tra passato e presente: miti e certezze”. Relatori: Dottor Pini, Cardiologo dell’Ospedale Sacco di Milano e con il Professor Gaetano Maria Fara, Professore Emerito di Igiene all’Università Sapienza di Roma.
Oppure spingersi fino a Domodossola, perché lì c’è la versione locale del Festival dell’Ozio, inteso come riflessione pensante, tempo per sé e per il proprio corpo, “otium” latino… Non so cosa potrei fare, scegliendo fra stretching e shiatzu, un pranzo “sfizioso”, una conferenza su “La faccia della salute” a cura di Antonella Marangoni; salto il torneo di burraco, le lezioni di Feldenkrais e gli esercizi vari e anche la presentazione del libro “Pause di luce” di Alberto Poggia; magari la cena sotto le stelle ed il concerto di musica classica con lettura di poesie. Non mi perderei la cottura nel vecchio forno a legna del pane di segale. Ozio?

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