Tutta Bella?

Il tormentone è di quelli che poi finisci per credere non vero. L’Italia è il Paese più bello del mondo, l’Italia è tutta bella… Sì, ma con distinguo. Ascolto la presentazione della tessera del socio delle Pro Loco italiane. Quest’anno si festeggia e si celebra un altro sito Unesco: le colline del Prosecco… Conegliano e Valdobbiadene, la “core zone” dell’immensa produzione dell’omonimo vino. Ci dicono che solo il 40% della superficie verde è destinata alla produzione di uva, il resto “è bosco” (Marina Montedoro). Sì, però, se si escludono case, strade, manufatti vari. Le viti incombono ovunque e ovunque si fanno i trattamenti: se biologici più e più volte l’anno: zolfo e rame. Faranno bene? E la biodiversità dove la mettiamo? Domande legittime e infatti la protesta è stata forte ed è stato forse solo grazie alla resistenza di cittadini e comitati che se sì è giunti alla redefinizione del disciplinare e alla consacrazione/conservazione delle colline all’Unesco. Il titolo infatti non è per sempre e si può sempre perderlo. Comunque bravi e bella tessera.

Intanto io mi muovo intorno al Lago d’Orta e penso alla classifica dei luoghi più brutti e privi di identità della mia zona: passi Gravellona Toce, talmente priva di lusinghe, di non luoghi e talmente zeppa di identità diverse da essere “bella” a modo suo. Quasi un metropoli in miniatura. Ma poi penso ai palazzoni di Omegna sul lungolago, alla conurbazione Omegna – Gravellona, all’esplosione edilizia dell’Alto Vergante… No, non è tutta bella l’Italia. Un po’ la bellezza ce la dovremmo meritare e conquistare. Come hanno fatto per le Colline del Prosecco.

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