Impersonalità: un Canone?

In qualità di relatore ho vissuto i due giorni della mostra convegno Next Habit di Verona, ad inizio novembre. Tanti i temi trattati dal sottoscritto e da altri, fra cui il collega Emanuele Gnemmi. Muovendosi negli spazi fieristici, fra totem, momenti sul palco e realtà immersive, gli ospiti potevano confrontarsi, ragionare, pensare a come muoversi in futuro… Fra i temi proposti, ne riporto uno qui: il tema dell’impersonalità. Così l’ho chiamato. 

La mia considerazione è nata dall’osservazione del presente ed è che le nuove generazioni sono abituate all’uso del cellulare, con cui comprano e con cui si rapportano con l’esterno.

Il Futuro Possibile: l’Impersonalità nella ristorazione

La mia considerazione è nata dall’osservazione del presente ed è che le nuove generazioni sono abituate all’uso del cellulare, con cui comprano e con cui si rapportano con l’esterno. Non amano l’intermediazione umana o forse non ne sono più (o ancora?) abituati. I loro ristoranti però ne hanno già preso atto ed è tutto un proliferare di app, totem telematici, delivery, offerte on line…

Chi li vorrà futuri clienti dovrà comunque andare loro incontro. Per cui immagino ristoranti dotati di una funzionante piattaforma elettronica on line e in loco, dove ci sia una totale chiarezza dell’offerta: orari, menù, costi, pesi, disponibilità per (intolleranti, delivery, vegetariani, vegani, diete religiose…)… Collegata a questa precisa piattaforma, un sistema di pagamento e di prenotazione elettronica che permetta anche il controllo delle prenotazioni, delle disdette, delle eventuali liste di attesa; ma anche la possibile scelta dei tavoli, la grammatura dei piatti (come per i vestiti casual: small, large ed extralarge), la gestione degli orari. Immagino un uso massivo del qr code, delle foto, di brevi video, di regali video ai clienti…

In cucina questa offerta potrebbe voler dire grammatura, peso esatto, rispetto della composizione fotografica, possibilità solo di piccole varianti, gestione delle offerte in relazione a scadenze e giacenze; ma anche ripetitività, abbattimento, freddo controllato, preparazione anticipata, sottovuoto, cotture programmate. 

Insomma, un’ibridazione gastronomica che nascerà, forse, dal moderno canone dell’impersonalità. Forse.

Visite: 203

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *