Bordeaux

Se ti avvicini a Bordeaux con la visiera abbassata vedi solamente le alte torri delle enoteche del centro, i vessilli fiammanti degli chateau più noti, le stelle e le forchette Michelin che ornano gli ingressi di taverne ed osterie… Ti sembrerà di essere nel posto sbagliato, adatto solo a nobili, ricchi liberti e signori; così girerai le spalle andando altrove. 

Se però ti toglierai la corazza dei pregiudizi e ti guarderai attorno, vedrai strade piene di gente e tanti locali più modesti ma assai frequentati, dove il vino buono è disponibile per tutte le tasche; osti e cuochi di ogni dove, poi, ti faranno assaggiare piatti e portate esotiche, ma anche campagnole, lussuose nella loro semplicità. Ti sentirai a casa, come se tu fossi sempre stato lì: lì dove si mangia bene e si paga il giusto, lì dove il vino buono è amico anche delle tasche leggere.

Sorriderai così alla città che ti sembrerà più bella: vecchi e nuovi palazzi, angoli colorati dal verde e da statue zampillanti, giochi d’acqua dove i bambini giocano, spettacoli pubblici dove alzare la voce per incitare, interni eleganti e vecchi cortili…

Quando alla fine del tuo tempo te ne andrai, porterai con te frammenti di ricordi: sorrisi, frasi gentili, il suono delle campane, le curiose fogge dei vestiti, la luce della numerosa gioventù, il richiamo del bottegaio, il sapore dei vini assaggiati, il profumo dei cibi, l’orizzonte da una torre più alta, il navigare sul fiume… “Mi lascio alle spalle una città di cittadini e non di nobili turriti”, dirai fra te e te. Sperando in cuor tuo di tornarci, un giorno.

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