Cari Amici Complottisti Uno

Oh sì, ho anch’io amici complottisti. Prima ci litigavo, ora ho smesso. Leggo e sorrido e penso che potrebbero avere ragione loro. Ma poi ripenso alla storia del passato e scuoto la testa: un complotto funziona se due parti si accordano, se le due parti hanno un potere vero in mano e non presunto. Mi spiego, leggendo qua e là due note scritte da amici: “Non siamo più uno Stato sovrano, chi governa ubbidisce ad un gruppo di famiglie con un potere finanziario senza limiti. Queste famiglie governano gli Stati. Stati Uniti compresi. Trump ha cercato di opporsi, è stato “eliminato”. Andiamo verso una nuova era, dove forse la politica sparirà”. Capito? Io no, ma non vedo prove e poi come fanno ad accordarsi “un gruppo”; e poi uno straccio di prova? E Trump non mi sembra “eliminato”: vive e si esprime liberamente. Vado avanti: “vi consiglio una lettura: la quarta rivoluzione industriale di Klaus Schwab, ideologo e mente di questo disegno. Presidente del World Economic Forum, grande amico di Draghi”. Cerchi sulla rete e non trovi nulla: sì, lui esiste, scrive… ma il resto? “Era a Roma qualche giorno prima di Natale. Il debito per questi signori è una risorsa. Consente loro di tenere in mano i Paesi. Al minimo sgarro lo spettro della rovina o la rovina. Ricordiamoci che Mussolini cominciò ad avere problemi seri quando nel 1936 mise al guinzaglio le banche”. Questa non la sapevo. E poi, ecco che ritorna pericolosa e priva di vergogna, la teorizzazione antiebraica: “Le grandi famiglie ebraiche, in gran parte le stesse di oggi, gliela giurarono. E questa è Storia”. Sì, in effetti è storia: storia dell’antisemitismo, cari amici complottisti!

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