Manzoni e le Donne

Un po’ di studi di psicologia servirebbero per definire al meglio la figura di Alessandro Manzoni e del suo rapporto con le donne. Qualcosa servirebbe anche per capire sua madre, Giulia Beccaria. Come ci ha raccontato ieri sera a Lesa Alberto Sormani, originale studioso e bibliofilo manzoniano, Giulia aveva venti anni quando sposò il 46enne Pietro Manzoni, nobile erudito al centro di una famiglia di ex suore e di preti. Intanto però lei era squattrinata e in litigio con la sorella per l’eredità paterna. Aveva anche una relazione con l’ultimo dei fratelli Verri, Giovanni, un libertino dichiarato che la mise incinta senza mai e poi mai curarsi del figliolo da lei avuto: un classico, direi. Poi un triste matrimonio, la separazione e la fuga a Parigi con Carlo Imbonati. Non senza prima aver abbandonato in un collegio il giovane figlio, senza un abbraccio. E poi sempre lei che lo cerca, lui ventenne e già in mostra nella società milanese, un ritrovarsi (o meglio un trovarsi, visto che non si frequentavano da anni). Lei che sceglie una moglie adatta al figlio e lo fa sposare ad una gracile Enrichetta che lui “uccise” a colpi di gravidanze. Dunque una libertina che si comporta come una conservatrice codina, a colpi di matrimonio combinati; dimenticando con un’operazione di damnatio memoriae Carlo Imbonati, illuminista. E Alessandro prono al volere materno: ma poi perché? Poi tutti e tre che si ri-convertono al cattolicesimo e Giulia che va a vivere con il figlio e famiglia e lui che non riesce a stare senza una donna e si risposa (c’è lo zampino della mamma Giulia anche qui), la nuova moglie che rimane incinta pure lei (ma le due gemelle muoiono). Insomma, una vita dominata dalle donne, la sua. Sua madre in primis! Roba da psicologi più che da letterati.

Ah, a proposito: lui parlava milanese e francese; ma scriveva in italiano. Già originale questo!

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