Il Lato Oscuro delle Nocciole

Il lato oscuro delle nocciole è la loro inconsistenza mediatica: chi le fa? quante se ne producono? quali sono le migliori? Un lato oscuro che fa parlare a vanvera in molti. Leggo in un articolo (sì, leggo ancora!) di “Civiltà a Tavola” numero di Ottobre 2019, a pagina 27, che “il raccolto 2019 della nocciola… ha lasciato l’amaro in bocca ai produttori italiani, come sottolinea Sergio Lasagna, presidente del Consorzio Nocciola Piemonte igp, che rappresenta 1200 soci: “Purtroppo le gelate primaverili hanno bloccato la maturazione delle gemme e il risultato è un calo della produzione del cinquanta per cento nella nostra regione”. Il che è un problema con “un mercato molto instabile, sempre condizionato dalla concorrenza dei turchi”. Gerardo Alfani, presidente del Consorzio di Tutela Nocciola di Giffoni igp, aggiunge: “La raccolta, quest’anno, è stata tardiva. Pertanto soltanto ai primi di novembre potremo avere il consuntivo preciso… possiamo stimare una riduzione delle rese per ettaro di circa un terzo”. Si legge anche altro nell’articolo firmato Gigi Padovani, giornalista. Per esempio che la nocciola italiana “è un prodotto di qualità che unifica l’Italia, difeso da ben tre denominazioni europee. Due sono igp…: la Piemonte Trilobata e la Tonda di Giffoni; una è dop…: la Romana. Da Bruxelles, a fine settembre, è arrivato il via libera a una modifica del disciplinare molo attesa dai produttori delle colline care a Pavese e a Fenoglio: nasce il cru Langhe per identificare soltanto la “tonde trilobate”… eppure i contadini non riesco ad avere un’adeguata remunerazione delle loro fatiche dall’industria, che ha “fame” di nocciole per i prodotto dolciari… ma spesso paga troppo poco la materia prima”. Come mai? “L’Italia è al primo posto in Europa per quantità di nocciole prodotte, seguita dalla Spagna… però il mercato per i trasformatori e l’industria è monopolizzato dalla Turchia, con il settanta per cento della produzione mondiale: negli ultima anni ha decuplicato l’offerta”. Difficile, dunque, stargli dietro. E poi, sinceramente, quanti di noi quando comprano una crema spalmabile guardano da dove arrivano le nocciole? E poi siamo così sicuri che non le facciano bene anche gli altri? E se proprio, quanti di noi cercano il marchio europeo igp o dop? Coi vini lo facciamo…

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