Tradizionale è Diverso da Rustico
Posseggo due libri uguali, in due edizioni diverse. Si tratta del libro di cucina ghemmese (Ghemme, Novara) scritto da Daniele Preda, un ex collega cuoco, ottimo chef di vecchia scuola.
Blog di Riccardo Milan: pensieri, vino, cibo, riflessioni, film, letteratura ed attualità gastronomica fra il Lago d'Orta e un poco di mondo.
Posseggo due libri uguali, in due edizioni diverse. Si tratta del libro di cucina ghemmese (Ghemme, Novara) scritto da Daniele Preda, un ex collega cuoco, ottimo chef di vecchia scuola.
“Avere un doppio cognome a volte è peggio che portare gli occhiali…”. Un attacco fulminante, un libro che si fa bruciare
A chi era con me e mi chiedeva rispondevo che a questi (e ad altri) signori debbo il mio pane quotidiano.
facendomi delle domande: ogni esistenza merita di essere raccontata? E i romanzieri debbono raccontare la loro o debbono, per così dire, mimetizzarsi nei racconti? Shakespeare non lo fece e la sua vita è seppellita lì ad Stratford upon Avon, anche se la sua opera è immortale. Marziani l’ha fatto ed oggi, per un po’, la sua vita è salva. Vanità? Necessità?
Il Prosciutto ha una Storia (vera?)
Ho trovato in un bookcrossing una copia del libro “Canti Pisani” del poeta Ezra Pound, figura mitica della cultura della destra italiana (non so per quella americana, invero), tanto da dare il suo nome ad un movimento ultranazionalista.
Il libro era stato dismesso da una biblioteca pubblica. E non lo sarebbe stato se fosse stato letto. Ma la sua sostanziale integrità diceva con chiarezza che nessuno, per anni, lo aveva preso in prestito o lo aveva sfogliato.
In tempo di Quaresima il vino è soprattutto letteratura
“Nelle sue ossa”, ecco il titolo del thriller scritto dalla giornalista Maria Elisa Gualandris risultato fra i dieci finalisti del premio Etnabook. Il libro è stato pubblicato nel marzo dello scorso anno per la casa editrice bookabook dopo una campagna di crowdfunding. Il 22 settembre 2021 a Sant’Agata Li Battiati (Catania) nella finale si è poi classificato settimo.
Entrambi emuli di Piero Chiara ed entrambi come lui autori di una prosa leggera e gradevole. Manca del maestro una visione universale, quasi esistenziale e prevale il frammento, la pennellata, il raccontato in un bar…
Un libro per appassionati di storia locale, certo; ma adatto anche a chi ama raccogliere erbe spontanee (“foraging” per gli addetti ai lavori); o vuole recuperare la tradizione a tavola (amatore o professionista della cucina che sia). Piacevole, leggero, sfogliabile. Bello.
Come è il romanzo e di che parla? Di che parla lo rimando ad una vostra lettura; com’è invece ve lo posso dire. Almeno, quella che è la mia opinione. E’ una favola gotica: ha infatti un andamento fiabesco ma ben presto scivola verso il nostro horror quotidiano
Il libro mi è stato regalato, dopo essere stato trovato abbandonato in una casa non più usata. Uno fra tanti, ma chi l’ha trovato ha pensato che mi sarebbe piaciuto e me l’ha portato e dato. Dicendomi: “se ti va leggilo, sennò buttalo!”. Gli altri intanto erano già stati buttati via. Ho chiesto: “che libri erano?”. “No nulla, manuali. Questo era il solo interessante”.
I polacchi non erano mica peggiori degli svedesi nel dar da mangiare alle galline e poi ucciderle. La qualità non aveva nulla a che vedere con i confini nazionali.
“La gente è stupida”, sentenziò Bosse. “In Francia la carne francese è la migliore, in Germania quella tedesca. Lo stesso vale in Svezia. Quindi per il bene di tutti tralascio qualche particolare”.