Vino e Mitragliette

Vino e Mitragliette

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Per la mia generazione il terrorismo è una pagina di storia vissuta. Pagina di cui si ricordano distintamente i fatti personali (Distintamente o selettivamente? Anche qui ci sarebbe da dire…), confusamente i fatti nazionali (Chi è colpevole? Chi innocente?) e con molte lacune i fatti internazionali…

Nel pensare lacunoso, fa capolino il Libano e nel dettaglio la Valle della Bekaa, luogo dove -ma non ne sono così sicuro ora- si allenavano al tiro un po’ tutti i gruppi terroristici dell’epoca: rossi, palestinesi, Ira etc etc Una valle traforata dai tiri delle mitragliette Uzi con cui, poi, si traforavano poliziotti, magistrati, gente comune… Un luogo a lungo oscuro, per me e -penso- anche per molti altri.

Fino a qualche anno fa, quando per la prima volta ho sentito parlare della Cantina Ksara o meglio dello Chateau Ksara, cantina fondata nel 1857 proprio nella Valle della Bekaa. Luogo dove, credevo, nulla crescesse.

Invece no, la vita cresce -ad anche bene- e da cui si fanno ottimi vini. Io ne ho assaggiati alcuni e debbo dire che mi sono piaciuti. Anche se di taglio internazionale e di matrice francese (ah, lo Chateau!). La mia idea di Valle della Bekaa è oggi più confusa e un bel po’ più luminosa e non mi dispiacerebbe andarci da turista del vino.

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