Una Barbera da Dolce

La mia prima barbera abbinabile ad un dolce l’ho assaggiata ier sera, durante la manifestazione enogastronomica Cookery a Feriolo di Baveno (Vb). La offrivano in abbinamento ad un Controfiletto di Cervo con Purea di Mele, Insalata Belga e Funghi realizzato da Giampiero Bona del Ristorante Le Colonne di Santa Maria Maggiore. Buon piatto.
Il vino era il (la) Barbera Sottosera di Andi Fausto Azienda Agricola, agricoltore biodinamico in quel di Montù Beccaria (Pv). Ed era un vino originale, ancor più che buono: profumi densi di frutta rossa, alcol (il sommelier mi ha detto che era sui 16°!) ed in bocca una morbidezza tendente al dolce (alcool? Zuccheri residui?) che solo alla fine veniva bilanciata dalla freschezza. Un vino più adatto ad una torta, ad un dolce alla frutta che ad un pur buon piatto a base di carne di cervo.
Chi e come lo fanno questo singolare vino biodinamico? Il sito di Andi Fausto è di difficile lettura, un po’ come la filosofia steineriana che è il fondamento della biodinamica. Leggo fra le note distribuite nella serata: “Sottosera, barbera con antica metodologia di vinificazione (non tutti gli anni ma solo quando ci sono le condizioni)”. Leggo sul sito di Vinoir (http://www.vinoir.com/products/view/591) che è ricavate “Da uve Barbera portate a surmaturazione… Una barbera rara, creata… solo quando l’annata lo consente. Ingredienti e applicazione sono quelli tipici del vignaiolo integrale di Oltrepò. In vigna massima cura: dell’uva, della biodiversità, della tipicità. In cantina altrettanta attenzione. E investimento, in tecnica, strumenti, pulizia. Vinificazione su lieviti indigeni, nessuna aggiunta di solforosa, nessuna filtrazione, tantomeno chiarifica. Anche in questa Barbera dolce, che sorprende per slancio e suadenza abbinati al grande estratto. Sorso da fine pasto, con formaggi stagionati o dolci al cioccolato. Meglio ancora da sola, tra amici. Rarità”.
Cercatelo, assaggiatelo e poi ditemi la vostra