Un prete buono

Una sera della settimana scorsa viene a trovarmi Matteo con due amici. Si parla di un’auto raduno: un raduno di Smart che si terrà a luglio sul Lago d’Orta. Apro una bottiglia di vino che ho trovato in fondo ad un armadietto della cucina: è il Ruché di Castagneto Monferrato doc 2003 Vigna del Parroco. "Un altro prete", penso. Ma questo è buono. Il vino infatti piace: è profumato di frutta rossa, di spezie, note aromatiche, mentolo; in bocca è subito dolce, corposo -quasi sciropposo- sa di frutta. Caldo (14°) e corposo. Poi il vino si amareggia ed asciuga coi tannini (quelli che i sommelier chiamano "tannini non risolti", perché frutto di un’annata calda che non ha favorito la maturazione fenolica dell’uva). Però, meno male, che ci sono i tannini; sennò era veramente un dolce sciroppo. Buono. Un vino da prete buono (nel senso che lo faceva un prete, non tanto da messa). Chissà se ci sono altre sorprese negli armadietti della cucina!

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