Un “pacco” a La Cinzianella

Mauro mi spedisce come “un pacco” a La Cinzianella di Vergiate, ristorante assai noto e di cui avevo solo sentito parlare. Non delude. Se proprio vogliamo trovargli un difetto, possiamo additare gli esterni con mucchietto di immondizia accumulata sul bordo della strada che va a Lago. Era sera. Avremmo capito la mattina: scatole, cartoni… Dentro, invece, tutto ottimo: pulizia, eleganza formale, sobria e senza fronzoli. Cantina vini a vista, termoregolata; marmo, tovagliato di qualità; lampade ad arco di design… Si mangia bene: il cuoco ha parlato soprattutto di tradizione, tipicità e territorio… era la serata in cui si presentava il dolce dei mondiali di ciclismo che Varese presto ospiterà: la Cassata di Varese Mondiale 2008. Però lo chef ha parlato anche di prodotti di alta qualità (esotici e non) e di moderne tecniche di cucina. Senza esagerare: un tipico conservatore illuminato, da illuminismo lombardo verrebbe da dire. Una sua frase mi ha colpito: “tutti sono in grado di fare una grande cucina con prodotti costosi e di alta qualità; pochi, con prodotti poveri”. Io mi escluderei da quel “tutti”, comunque. Cosa ho mangiato? Un Lardo Lonzato Monterosa del Salumificio Colombo su Letto Caldo di Finocchio Novello: buono, saporito, sapido, bilanciato dalla purea dolce e delicata; Riso Mantecato ai Fiori dell’Iride con Bouchon di Capra di Caprivalcuvia in Foglia di Oro Zecchino: un tocco marchesiano –che ha stupito molti (da mangiare? Da mettere da parte? Oibò!)-, pendant di un risotto saporito e all’onda (come direbbe mia madre: con una cottura un po’ in là rispetto agli scricchiolanti risotti oggi di moda); un Persico Iridato con le sue Croccanti Verdure Baby: cinque versioni di persico locale: stile giapponese. Se passate di là chiedete: è troppo lungo da spiegare. E il vino? La Alser per cui lavora Mauro sponsorizzava il vino passito finale: quello servito con la Cassata e i piccoli dolci finali (ottimi pure quelli): un pregevole Trockenbeerenauslese Riesling Weingut Heiss del 2004. Un vino dolce, fresco, profumatissimo… 11,5°. L’hanno servito in bicchierini tipo ditale, ma li hanno rabboccato un po’ di volte!
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