Tre vini e una grappa di Toscana

Gianni mi invita a cena da Pier ad Ameno, per farmi assaggiare tre vini ed una grappa toscana. Accetto al volo: da Pier si mangia bene, anche se il locale è un po’ rustico (io preferisco i locali stile salotto, per capirci). Eppoi, dovrei dargli un’occhiata alla carta dei vini. Andiamo…

Il primo vino è un chianti docg 2005, 12°, Valdarno Superiore. Un vino che colpisce subito per le note vegetali aggressive, anche un po’ di selvatico, che si stemperano però velocemente in profumi di frutta rossa, piccoli frutti (more, mirtilli). Alla fine un po’ di profumi speziati, pepe in primis. Niente barrique. Cento per cento sangiovese. In bocca è asciutto, equilibrato con l’acidità ancora in evidenza. Di corpo medio. Più che discreto, direi; il secondo vino è un toscana igt 2005, 13°, Dorna Terre del Vicariato Valdarno Superiore, vigna Isolabella (curioso: era uno dei soprannomi della mia ex moglie). Uve sangiovese in purezza; dichiarato non barriquato. Stesso ingresso del primo, ma con in più una leggera nota di affumicato (barrique?), stessa frutta rossa e speziatura finale. Non male neppure questo, direi. In bocca è corposo, leggermente tannico, però sufficientemente morbido, pronto comunque da bere. Non male; terzo “wine” il Bacùle Terre del Vicariato 2003, 13°. Un vino un po’ diverso, sempre sangiovese in purezza, comunque. Stesso ingresso dei primi due: selvatico-vegetale, poi però lieve affumicatura, frutta rossa e suadente aroma del legno vanigliato. Infine i profumi speziati. In bocca è morbido, equlibrato, con leggerissima nota amara sul finale. Grande uso di barrique e di estrazioni. Un vinone classico. Non male neppure questo.

Buoni. Comunque Gianni ha deciso di non comprarli. “Va poco la Toscana”, dice. Pier, invece, li vorrebbe già comprare (ma la sua donna, Paola, frena: dove li potrà mai metter tutti quei vini? Chi li berrà). Mi consegna, poi, a riprova, una lista vini pasticciata. Da rivedere. Però ci sono un centinaio di referenze. E meno male che è un locale rustico: chissà se fosse di alta gamma?

Ah, mi dimenticavo: la grappa di chianti era ottima, morbida e profumata. Ottima davvero. Altrettanto buono il mangiare. Alla faccia dei corretti abbinamenti (Mercadini perdonaci), abbiamo scelto di mangiare tutto pesce: insalatina tiepida di pesce con aromi e verdure varie, tagliolini gamberi e verdure, tonno rosso scottato con radicchio amaro. Davvero tutto buono. E non ci è sembrato poi così male il “marriage”. Tempo di pacs, tempo di dico.

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