Trattoria “a la page”

Se andate a Genova, molti genovesi vi consiglieranno il Cavour 21 Trattoria Tradizionale; questo locale sul porto è decisamente di moda. Difficile infatti trovare un tavolo libero, spesso poi vi mettono a tavola con altri, sconosciuti, o vi faranno alzare ad una certa ora perché arriva il secondo o il terzo turno per mangiare. Tavola spartana con tovagliette di carta paglia, bicchieri da osteria, nessun coperto, servizio cordiale e “da osteria” (semmai esistesse uno stile siffatto) e locale in tema con fiaschi appesi. Cura sommaria dei tavoli (non ho capito perché non spolverano le briciole avventore dopo avventore) e portate ricche ma non esagerate (da pranzo domenicale). La cuoca ha vinto quest’anno il Campionato Mondiale del Pesto di Genova.
Menù decisamente tradizionale: salame di sant’Olcese, polpo con patate, muscoli alla marinara, cima alla genovese, misto torte, insalata russa, misto della casa, panissa e acciughe sott’olio come antipasti (dai 3,5 ai 7,5 euro); pansoti in salsa noci, ravioli di borraggine, lasagne al pesto, lasagne al ragù, trenette al pesto con fagiolini e patate, trofie al pesto, penne o spaghetti al ragù, penne all’arrabbiata, taglierini al ragù, minestrone genovese e pasta in bianco per i primi di terra (dai 2,5 euro ai 5 euro); spaghetti ai frutti di mare, taglierini al sugo di gallinella, spaghetti alle cozze, ravioli di branzino con sugo di mare e taglierini al ragù di spada per i primi di mare (dai 4,5 alle 7 euro); milanesi di carne, scaloppine limone o vino bianco, salsiccia alla piastra, petto di pollo alla piastra, polpettone di fagiolini e patate, pasqualina e grigliata di carne per i secondi di carne (da 4 a 6,50 euro); fritto misto di mare, fritto di calamari, totani o calamari alla piastra, acciughe fritte, orate o branzini alla piastra, orate e branzini alla ligure, muscoli alla marinara, muscoli alla sorrentina, impepata di muscoli, filetto di gallinella in guazzetto, polpo bollito con patate, gamberi alla piastra e seppie in zemino per i secondi pesce (da 4 ad 8 euro); coste di bietole passate, patate fritte (vere patate ndr), insalata russa, patate bollite ed insalata mista per i contorni (da 2 a 3 euro); grana o san ste o gorgonzola per i formaggi (3 euro); panna cotta, crème caramel, macedonia, ananas al naturale, torta di pinoli, torta di mandorle, tiramisù (da 2,5 a 3 euro) per i dolci; e le specialità settimanali: la trippa alla genovese il giovedì (8 euro) e lo stoccafisso accomodato il venerdì (9 euro).
Io ho mangiato la cima alla genovese, le trenette al pesto (dolce e delicato), il fritto di mare, patate fritte e una bottiglia di bianchetta di portofino Bisson (14 euro). Tutto buono, abbondante ma non esagerato.
I vini andavano dai 6,50 al litro del bianco Restino e del rosso barbera Ca’ Vigna ai 16 del Cinque Terre Sassarini e il Mosaico Portofino rosso Bisson. Non c’è coperto, ripeto.
Il modello sembra funzionare ed è a mio giudizio copiabile in ogni angolo d’Italia: servizio semplice, basso ricarico, cucina tradizionale e facilmente riconoscibile. Anche in tempo di crisi, sembra funzionare. Semmai migliorerei il servizio, ma appena poco: toglierei le briciole ed aggiungerei degli attaccapanni…

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