Si corre e si beve

Si corrono maratone e mezze maratone ovunque nel mondo: nel deserto o in metropoli, nelle verdi campagne slovacche, fra i vulcani islandesi attivi o nella laguna veneta… Si corre, ovviamente, sul Lago Maggiore. E si corre, meno ovvio, fra i vigneti. Promettendo in premio bottiglie di vino.

Così è nella Repubblica Ceca, a Pardubice, dove si corre la Wine Half Marathon: quest’anno il 14 aprile prossimo. Oltre che nel nome, il vino (o meglio la sua allegoria: il bicchiere) è presente nel logo che lo unisce all’architettura e alla corsa in sé.

Che si vinca o si perda, non importa: a tutti verranno donati, infatti, medaglia, diploma, pettorale, maglietta, bottiglia di vino…

Una mezza maratona, dunque, fatta per promuovere “heart of Czech Republic, capital city of gingerbread” e ovviamente l’occasione per “Taste the beautiful wines from the wineries in the South Moravia!”, Un’occasione che “Hundreds of runners coming from the European friendship cities of Pardubice and other countries will be given the opportunity to experience the unique feeling”.

Un’occasione, magari, per assaggiare il famoso “ice wine” ceco. Di lui leggiamo che “Se la Repubblica Ceca deve al sole e a un microclima favorevole i suoi tanti vanti enologici, è il rigido inverno che deve ringraziare per una rarità sempre più apprezzata: l’Ice Wine. Il vino venuto dal freddo… si ottiene, come tradisce il nome stesso, da grappoli d’uva “dimenticati” sulla vite in inverno e lasciati congelare naturalmente. Il processo è piuttosto laborioso e presuppone specifiche condizioni climatiche e particolari procedure di vinificazione. La temperatura deve innanzitutto rigorosamente scendere sotto i -8°C prima che gli acini possano esser colti e pigiati. Si ha così la certezza che, se da un lato l’acqua interna all’acino è congelata, il succo conterrà intatti e anzi esaltati zuccheri, acidi e sostanze aromatiche. A questo punto si procede alla vendemmia, con delicatezza ma in gran fretta così da poter pigiare l’uva prima che si scongeli. Per questo solitamente si provvede nelle ore notturne o nelle primissime ore del mattino e si mantiene bassa la temperatura dei locali di vinificazione. Nella fase di pigiatura l’acqua congelata in cristalli di ghiaccio non viene estratta e si ottiene solo poco, preziosissimo succo concentrato, ricco di zuccheri e acidi. E’ proprio l’alta concentrazione di zuccheri a rallentare la fermentazione del mosto, che può richiedere anche alcuni mesi. Il risultato è una poesia di aromi e sapori. “Cugino” dell’Ice Wine è lo Straw Wine, ottenuto invece da grappoli lasciati seccare sulla paglia per 3 lunghi mesi e anche più.

Sempre che si resista dallo stappare le piccole, preziose bottiglie, sia Ice Wine che Straw Wine si conservano magnificamente fino a 20 anni”.

E cosa d’altro? “Le vigne in Repubblica Ceca ammantano una superficie complessiva di 11.155 ettari e tengono impegnati 16.700 viticoltori. Il 74% della superficie totale, in risposta al clima particolarmente favorevole, è occupato da vitigni bianchi. Queste le proporzioni: 18% Veltlin Verde, 17% Müller Thurgau, 13% Riesling Italico, 5% Pinot Bianco, 5% Riesling Renano, 4% Malvasie rosso, 3% Neuburg, 2% Traminer, 2% Sauvignon, 2% Chardonnay, 2% Moscato di Moravia, 1% Pinot Grigio. Per le varietà rosse: 10% St. Laurent, 5% Limberger, 2% Zweigelt, 1% Oporto, 1% Pinot Nero, 1% André. La produzione annuale di uva, in oltre 40 diverse varietà, oscilla tra le 55.000 e le 80.000 tonnellate”.

Quante cose in una mezza maratona…

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