Sembra, ma non è

Sembra, ma non è

Cose curiose accadono a chi legge. Non solo viaggi fantastici ed insegnamenti d’amore, anche la scoperta di una nuova dimensione del reale. Quella che sembra, ma non è…

Mi spiego: venerdì sono andato alla Decathlon per fare degli acquisti modesti e sono passato nel corridoio destinato agli amanti del trekking, pratica in cui ogni tanto indulgo. Lì, fra poetiche fotografie di gente giovane e bella che cammina felice nel sole, si muove fra i boschi di larici… lì fra queste immagini ammiccanti, allegoriche… un po’ di cose in saldo. Fra cui degli scarponcini di foggia severa, nero e grigio, ma in offerta assai interessante. Mi avvicino e li esamino: plastica in diverse consistenze; leggo le descrizioni e lì, in fondo, riga nera in corpo otto, si legge che “non sono da trekking”. Oibò e che saranno mai? Sembrano scarpe da trekking, sono vendute nel reparto da trekking… ma non lo sono. Sembrano ma non sono! Mistero… Leggendo qua è là, aggiungo, altre indicazioni simili che hanno reso il mistero ancor più fitto…

Un mistero che fa il paio con quello dei formaggi comprati da mia madre nei vari discount che frequenta. Sembrano formaggi ma non lo sono: non hanno profumo, non hanno gusto… sanno di unto e di un mix di dolce non troppo dolce e un pizzico di salato. Così è lo stesso per i vini che si ostinava a comprare (ma ho dovuto insistere perché non lo facesse più): nulla profumo se non un vago vinoso, gusto asprigno e corpo magro… Si riconoscono diversi padri. Più che un vino, un frankestein enologico.

Se poi mi allontano dalle mie passioni, ricordo cacciaviti che sembrano ma non sono (si spanano al primo uso serio), maglioni di plastica (che non tengono caldo), forbici che non tengono il filo… che dire: il post modernismo dei manufatti. Contenuti nuovi in forme antiche. Quali siano i contenuti, però, difficile dirlo…

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