Prosecco: nome comune di cosa

Dire “prosecco” non dice molto, se non specifichi. Un po’ come dire “problema”, “cosa”, “amore”… Parole usurate, smussate, che ballano sotto i piedi dei ragionamenti veloci… Nel mio paesello, capita di sentire dire nei bar “vorrei un prosecchino”: non vuol dire nulla di preciso. Chi lo dice spesso non sa nulla del prosecco, delle doc, della docg tradizionale di Conegliano e Valdobbiadene, del business, di Zaia, del paesello friulano di Prosecco, delle polemiche, del Trentino che non lo vuole nelle feste tradizionali… Nulla. E ancor meno se lo trovi nello spritz. Sarà prosecco? O un vino frizzate, dolcino e con freschezza e bollicine a bilanciare…Un “prosecchino”appunto.

Ma non capita solo ad Omegna. Me lo sono sentito dire anche ad un buffet a Fossano: “vuole un prosecco locale?”. Ma quando mai! Era uno spumante charmat del posto. Buono, fra l’altro. Non un “prosecco”comunque, neppure un “prosecchino”ma uno “spumante” (altra parola usurata).

Che dire, infine? Che chi si smarca da questo nome fa bene. Va alla ricerca di un nome proprio, lasciando un nome comune e assai vago. Prosit!

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