A volte ti becca la voglia di primitivo: mangiare con le mani, sporcarsi la bocca di cibi grassi e carnei, bere smodatamente sostanze alcoliche di gusto ed origine misteriosa. Quando mi capita penso a Ciana e a Mimmo, alle nostre bevute giovanili al Circolo (frizzantino), e ringazio il signor Bayer.
Capita soprattutto d'estate, quando vai alle feste e mangi carne alla griglia, patatine e poco altro; bevendo birrette assai sciacquette e vino dalla paternità difficile. Hai voglia di chiedere all'improvvisato barman: “che vino è?” “da dove viene”? “è buono?”… Se poi azzardi, quasi uno scongiuro, domandi: “non è che mi verrà il mal di testa?”, quello che rimedi sono sguardi scocciati (“ma chi è 'sto rompi!?”), oltre alle solite piegazioni farfugliate (“è merlot, così c'è scritto, ma non so da dove viene… ma è buono”). No, non è mai buono: profuma poco, è magro-acido-amaro in bocca e ti fa venire sempre il mal di testa. Meno male che ho in casa Bayer sennò… Sennò passerei la giornata seguente a maledire la mia ricaduta primitivista, i vini cattivi delle feste. Vini comprati e venduti a poco, ma con gran ricarico (la mia bottiglia otto euro). Perché non accontentarsi di meno e comprare un vino a tre, quattro euro? Per quella cifra c'è il mondo. Il mondo buono. Invece no si paga poco, si ricarica molto e si alimenta il gioco del post bevuta: fatto di risatine, battute e litri di acqua…
Sì lo so, voi direte: ma chi ti obbliga a berlo? Nessuno, è la mia ricaduta nel primitivo. E poi spero sempre di essere sorpreso da un buon vino in una festa d'estate…
Alla festa dell'oratorio,l'altra sera, sembrava di bere medicina,.
Ciao Mauro
Ah ahahah, medicina cattiva ma poi fa bene. O medicina cattiva che fa pure male?
Capisco…