Un Mazzetto di Erbe a Pontiana

Vorrei tornare a Pontiana, un punto fra Novara e Vercelli. Ci sono passato un settembre di due anni fa, percorrendo le vie e le strade fra le risaie. Ieri era un posto tappa per i pellegrini lungo la Francigena, oggi l’antico convento è abitato da creature silenziose, uno spazio fra due mondi. Del passato conserva il bel chiostro e l’antica chiesa con affreschi medievali. Affreschi di santi, martiri, miracoli, storie antiche, sotto cui dormivano i pellegrini. Ci siamo seduti sotto anche noi. I monaci moderni ci hanno regalato un breve racconto “Un pellegrino a Pontiana” e lì ho trovato una bella storia, belle parole ed immagini. Fra cui queste sul finale “Un pellegrino incontrato sulla tomba del Santo, che parlava uno strano idioma cantilenante, ma dal volto luminoso, mi ha pregato di consegnarlo con riconoscenza a fra’ Martino, compagno di notti e di giorni tribolati. Addio fratello!”. E i cavalieri ripresero la lro marcia verso occidente guardando poco lontano la pigra Sesia. Dentro il sacchetto una manciata di conchiglie di mare e un mazzetto di erbe profumate…segno di un passaggio…”.

Mi sono domandato cosa avrei messo io dentro a quel sacchetto: un segno, un passaggio, un’esistenza…non so. Noi pellegrini su questa terra. Che non è nostra.

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