Misteriosa gradazione

Con puro spirito quaresimale compro del vino economico al Penny Market di Omegna: un australiano ed un francese. L’australiano lo dimentico però dalla zia Marziana. Credo che non lo vedrò mai più. Il francese lo assaggio con Monica. Si tratta di un taglio di merlot e cabernet sauvignon (il mitico “taglio bordolese”) con lunga etichetta: Grand Vin de Bordeaux Reserve Tradition Bordeaux 2006 Appellation Bordeaux Controllée Mis en Bouteille par la Cave des Hauts de Gironde France… Mamma mia! Ti gira la testa: tante parole… Però ne manca ancora qualcuna: non c’è la gradazione e non c’è neppure il pittogramma con la donnina incinta barrata. Errore o possibilità? Lo assaggiamo e ci troviamo di fronte un vino certo alcolico (credo tredici gradi) con al naso netti profumi di alcol e poco altro; in bocca si sente subito un che di “sauvignonesco” e poi tanto caldo da alcol. In fondo è bene amaro, nettamente amaro. Tannini. Monica dice che non sa di vino. E di che sa?

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