Meno zuccheri

La tendenza è in atto: ci sono sempre più appassionati di vino che amano bere meno zuccheri, meno dolcezze e più freschezza, originalità e personalità. E’ la costellazione dei pas dosè. Di cui è entrato a far parte anche il DØM Rosé Franciacorta Dosaggio Zero Riserva di Mirabella, azienda franciacortina fondata nel 1979 Teresio Schiavi e Giacomo Cavalli che piantarono sulle colline di Paderno Franciacorta il primo vigneto dell’azienda, il Mirabella, da cui il nome aziendale. Alessandro e Alberto Schiavi, oggi impegnati con il padre, hanno ideato il nuovo spumante per festeggiare la doppia ricorrenza dei quarant’anni della Cantina e del settantantesino compleanno di Teresio. La scelta di un nuovo Rosé non è nuova nella storia di Mirabella, tra le prime in Franciacorta a produrlo nel 1982 con un taglio inedito composto da Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Bianco. L’ultimo nato si propone ancora come una sintesi, unendo le origini pavesi del fondatore e la Franciacorta. Le uve che compongono il DØM Rosé sono state selezionate e raccolte a mano dai vigneti storici di Mirabella, i Cru di Paderno: Pinot Nero per il 60%, Pinot Bianco per il 25% e per il 15% Chardonnay. L’affinamento è sui lieviti per almeno 100 mesi, per poi riposare in bottiglia almeno 6 mesi dopo la sboccatura.“I successi nella vita meritano di essere festeggiati – ha ricordato in pubblico Teresio Schiavi – e questi quarant’anni sono per me l’occasione di ringraziare e ricordare tutti coloro che hanno contribuito alla nascita e alla continuazione dell’azienda: da Giacomo Cavalli, Francesco Bracchi, Angelo Del Bono, Giuseppe Chitarra, i figli Alessandro e Alberto e tutti i collaboratori. Pensando al domani nutro due speranze: la prima è che i miei nipoti custodiscano e tramandino la tradizione di Mirabella; la seconda che il patrimonio di conoscenze ed esperienze enologiche acquisite anno dopo anno si esprima sempre più in un’innovazione consapevole, rispettosa dell’uomo e della Natura. Quest’ultima, più che una speranza, la sento come un dovere”.

Concordiamo: un dovere ed anche un piacere assaggiare poi buoni vini.

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