Mauro a Lugano, detto Colombo

Mesi fa ho ricevuto questa mail da Mauro, un amico varesino. Anche lui amante dei vini e delle buona tavola. Anche lui nel settore: promuove i vini della Alser di Milano. Famosa ditta selezionatrice, importatrice e distributrice di vini, alcolici e delicatessen varie. E lo fa, dopo una lunga esperienza come responsabile prodotto nell’elettronica. Mi scrive: “Venerdì 7 (l’altro ieri) sono stato al salone del gusto di Lugano. Entrata 7 euro (onesti) e circa 200 espositori di vini e prelibatezze varie, quasi tutti Italiani. Per essere in Svizzera devo lamentare la difficoltà nel parcheggio auto. Devo dire che erano rappresentate tutte le regioni, bel stand della regione Insubrica e una bella esposizione delle “Colline Novaresi"”. Tanti ottimi vini da degustare di produttori medio-piccoli e ottima presentazione della regione Sardegna. Ciao. Mauro”. Me lo scrive, invitandomi ad andare, proprio mentre ero già là; a Più Gusto (questo il nome del salone tenutosi a Lugano a dicembre): Andrea, Matteo ed io. Mattinieri, abbiamo trovato con facilità il parcheggio e subito (nel parcheggio. Le cose tristi si fanno in luoghi tristi) abbiamo tirato a sorte su chi avrebbe dovuto guidare al ritorno. La moneta ha decretato la mia fine: ho potuto assaggiare pochi vini; e solo fino a metà mattinata; poi più nulla. Incominciamo il giro e ben presto ci accorgiamo che le specialità agroalimentari svizzere –quelle che ci saremmo aspettati di trovare- sono poche e relegate negli angoli. Imperano l’Italia, dal Nord al Sud, con un padiglione completamente sardo; qualche presenza di Spagna, soprattutto con l’olio; qualche francese, coi vini; radi svizzeri, appunto; e pochissimo d’altro. Si curiosa fra gli stand, si assaggia e si compra. Andrea assaggia tutto; Matteo anche, ma mi promette di scrivere su ogni cosa, affinché anch’io possa aver parte delle degustazioni. Ma non prende appunti e poi non lo fa. Mi vendicherò di certo. Li lascio e mi muovo da solo. Assaggio olii, dolci, pani, conserve alimentari… Ascolto la gente, commento con gli espositori. La seconda sorpresa è che anche il  pubblico è quasi tutto italiano, varesino; molti svizzeri italiani; e radi, non precisati, “tedeschi” (austriaci, germanici o svizzeri?). Terza sorpresa: gli espositori si lamentavano: pochi contati con importatori, venditori, ristoratori. E quasi sempre italiani, comaschi o varesini soprattutto; molta vendita diretta, per la quale non tutti erano attrezzati. Non lo erano, per esempio, i soci del Compat: consorzio export marche prodotti agroalimentari (consorziocompat.com). Nel loro stand ho potuto assaggiare il panettone e i biscotti di formaggio proposti da Sapori di Grano, Ancona. A malapena, sono però riuscito a comprare sia l’uno sia gli altri. Ed ancora, sempre con fatica, ho potuto acquistare la pasta tradizionale di Filotea, Ancona. Tutti formati non erano più disponibili. Eppure erano tanti: maccheroncini, tagliolini, linguine, fettuccine, maltagliati, tagliatelle, pappardelle, chitarra, chitarrone e quadrucci. Buoni anche i salumi della Corte Marchigiana, Camerata Picena; l’olio di Corradini, Mogliano Marche. I vini, purtroppo, non li assaggiati. Lo ha fatto Matteo, dicendo che erano buoni. Sia quelli dell’Azienda Agricola Moroder, Ancona, sia quelli di Lanari, Ancona, e sia quelli di Villa Forano, Appignano. Un ringraziamento particolare, però, alla cantina Colli di Serrapetrona: uno dei soci, infatti, il vino me lo ha dato da portare a casa. Nonostante la scarsità di bottiglie. Affinché potessi assaggiarlo con più comodità e senza l’imbarazzo datomi dal dover guidare. Una bottiglia di Robbione ed una di Collequanto: da assaggiare e giudicare. Sono questi i vini per caso del mese di maggio. Mauro, poi, l’abbiamo incontrato di persona e mi ha detto di essere interessato ad esporre a Lugano per contattare i ristoratori varesini; io ho assaggiato un po’ di Marche, passando dalla Svizzera. Non c’è che dire: questo Salone mi ricorda sempre più Cristoforo Colombo che “buscò” l’oriente passando per l’occidente.

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One thought on “Mauro a Lugano, detto Colombo

  1. Al Vinitaly di quest’anno ho rincontrato la Cantina dei Colli di Serrapetrona e ho assaggiato i loro rosati: Blink, spumantizzato da vernaccia nera, e il Serrarosa, fermo, sempre da vernaccia nera. Entrambi piacevoli, estivi, freschi, non impegnativi… alla prossima!

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