L’uomo che guardava (sottecchi)

L’uomo che guardava (sottecchi)

Una cosa improvvisa. Un ricordo che non sapevo più di avere. Tante storie che si collegano come fili e mi riportano ad allora.

Ma andiamo con ordine: vado a Losone (Svizzera) ad assaggiare i vini Delea, con Lino, l’amico svizzero. All’uscita di una bella giornata, raccatto alcune riviste gratuite. Che sfoglierò alcuni giorni dopo. Fra questa, la copia di “Gastronomie & Tourisme Vins” di Ottobre-Novembre 2012. A pagina 28 e 29, la pubblicità del riso Gran Riserva Gallo, “maturato un anno”. Leggo: “Il Gran Riserva è un riso unico al mondo, frutto dell’esperienza di 6 generazioni. Prodotto in quantità limitata, sottoposto a una selezione severissima. Si semina a densità ridotta, e vengono raccolte solo le spighe nate nel “cuore della risaia”. Dopo un anno di maturazione il Gran Riserva assorbe meglio i condimenti e tiene meglio la cottura”.

A parte qualche scivolamento lessicale e sintattico, stupisce il messaggio “unico al mondo”, perché un riso simile l’avevo già incontrato tanti anni fa e reincontrato più volte. Si tratta del riso Acquerello. Anch’esso fatto “maturare”, ovvero fatto “invecchiare” per alcuni mesi. Ce lo presentò a scuola, una decina di anni fa, Slow Food, durante un programma di promozione dei prodotti tipici, tradizionali, da “presidiare” per usare un linguaggio slowfoodesco. Mi ricordo che il riso “invecchiato” ci fu presentato direttamente dal produttore, mr Piero Rondolino, il quale -a fine lezione- si fermò a rispondere alle domande di alcuni colleghi. Io, intanto, mi ero fatto incuriosire dal barattolo cilindrico serigrafato e sigillato in cui il riso viene commercializzato. Mentre lo guardavo sopra e sotto, quasi a volerne cogliere segreti segnali, mi sono accorto che Rondolino mi guardava sottecchi, spiando il mio fare. Forse pensava che lo volessi rubare… la cosa mi mise in sincero imbarazzo e rimasi lì, qualche istante, senza decidermi se continuare la mia oziosa esplorazione o mettere giù ed allontanarmi. Feci così e, mentre mi allontanavo, vidi con la coda dell’occhio che Rondolino maneggiava il barattolo, forse alla ricerca di miei vandalismi o quasi a capire se il baratto era vero o una mia proiezione olografica… Non so, non mi piacque.

Negli anni, però, più volte ho assaggiato il riso Acquerello: me lo ha cucinato superbamente Germana, Pier nel suo locale lo serve ed è contento, alcuni me lo hanno regalato, Aldo e Stefano hanno visitato l’azienda e mi hanno parlato del museo interno dlle contadinerie… è un riso da risotto buono, carnaroli, e sembra proprio tenere la cottura. Poi, se lo copiano, vuol dire che è una buona idea… Io avevo rimosso l’uomo che mi guardava sottecchi. Quella, ormai antica, impressione negativa è stata in gran parte fugata dalla sua indubbia bontà! Ma è bastato sfogliare una rivista…

Visite: 1525

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *