Lodi ad un bar di Omegna (che non frequento)

Lodi ad un bar di Omegna (che non frequento)

Devo a Simone queste righe in cui tesserò le lodi di un bar in cui non vado, perché i proprietari sono –come dire- spigolosi, non sempre disponibili… ed io sono così: rimugino, sono rancoroso… un pessimo elemento dunque. Bevo altrove. Simone, invece, no: lui ci va appena può… e non solo lui.

Non così pessimo però da non concordare ad arte con Simone quando dice che è un bel bar perché non ha tavolini, sedie ed ombrelloni pubblicitari. Anzi, sono stati comprati dai gestori per dare un bel tono al dehors del bar. E ci sono riusciti. Bravi! Poi, aggiunge spesso, usano tazze e tazzine di ceramica, non pubblicitarie, ma anch’esse scelte. Volute. Ancora bravi! Infine, dice ancora Simone, ad ogni ospite servono con l’aperitivo un piatto con stuzzichini e se sono due il piatto raddoppia specularmente; se tre, triplica. Così, ognuno ha in modo uguale. Vero. E, aggiungo io, il piatto su cui servono gli stuzzichini è di pregevole fattura.

Bravi, allora, anche se io non ci vado? Sì. Ed aggiungo pure che il caffè è una miscela da loro selezionata, il vino è di discreta qualità e mai una “ciofeca”, loro sono puliti e il locale pure. Bravi anche senza di me… Ma con Simone. Prosit!