Lo Sciamano delle Alpi

Bel libro. Con caratteristiche di maturità non ancora piena, ma piacevolmente godibile nella polpa della narrazione e, con un po’ di elaborazione mentale, anche la buccia dei particolari. Fuor di metafora, l’ultimo libro scritto da Michele Marziani, conterraneo e coscritto, mi è piaciuto al novanta per cento. E lo consiglio. Mi è piaciuta la prosa; belli l’intreccio e la fabula; trama che avvolge e spinge alla lettura. Bello anche il “colpo di scena” finale.

Un po’ meno coglibile il repentino mutamento del narratore e l’atmosfera quasi “dinastica” delle ultime pagine. Però bello, ben scritto e il migliore di quelli che da anni scrive e che io ho letto.

Lui abitava a Gozzano ed io a Bolzano Novarese; poi l’ho ritrovato a Rimini: lui residente ed io giornalista di passaggio… Siamo sempre in contatto. Lui ora vive in Valsesia, a Campertogno, e l’ho rivisto a Novara, proprio per la presentazione di questo libro: “Lo Sciamano delle Alpi”. Che ho comprato ed ora passerò ad amici.

Bello anche perché ambientato nei miei luoghi: il Lago d’Orta, Omegna, l’Ossola… Bello leggere e vedere i paesaggi, sentire i suoni ed i profumi, i gusti…

Nelle ultime pagine del libro si fa una citazione ristorativa: un ristorante che ora non c’è più ed un piatto che invece, e meno male, c’è ancora: “Mangio il solito risotto con pesce persico. E’ un piatto eccellente e non troppo ostentato, Semplice. Senza pretese. Spiego… che il persico è un pesce che vive nel lago…”. Ecco, per me è stato facile sentire subito il profumo di questo risotto!

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