Lavoro che c’è (ma non è come si vuole, forse)

Lavoro che c’è (ma non è come si vuole, forse)

Non voglio dire nulla di definitivo né di calato dall’alto. Ma io ricevo una volta alla settimana una ricerca di lavoro nella ristorazione: sala in primis, poi cucina; ed anche, ma meno, per il ricevimento alberghiero. Difficile per me soddisfare le richieste. Passi che i miei allievi non abbiano del tutto voglia di sacrificare vacanze e tempo, ma poi il lavoro lo devono cercare e fare. E come mai c’è sempre ricerca? Soldi, impegno, sacrificio? Non so… ma venerdì, in montagna, siamo arrivati al ristorante alle 13 e ci hanno accolti con un sorriso; mentre uscivamo, alle 15, sono arrivati altri, che hanno ricevuto lo stesso sorriso. Alle nostre domande la risposta: il lavoro si prende quando c’è. Nei giorni di festa anche tre turni a pranzo… complimenti! In sala, però, un’algida donna dell’est ed in cucina una signora dei Balcani. Più brave delle italiane? Non credo. Forse più disponibili negli orari. O più scaltre nel cercare lavoro.

Domenica, poi, nell’albergo ristorante di Santhià dove ero ospitato per un convegno, in sala altra algida signora dell’est e ai piani due signore di inequivocabile origine rumena. Tutte brave, assolutamente. Ma gli italiani? Non so…

Visite: 1535

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *