Lasciatemi bere in pace…

Non so, forse l’angoscia che ci mette il futuro; figlia dell’ansia quotidiana da pagamenti, debiti e crediti e lavoro… Forse questo spiega in parte l’astio, il pubblico disprezzo a cui oggi è sottoposto l’alcool. Ci vuole un nemico chiaro, che trasformi la nostra angoscia in paura (più concreta, razionale). Angoscia per i nostri figli? Angoscia da extracomunitari? Ecco, il nemico è già lì, non ce ne eravamo mai accorti prima: è l’alcol, declinato in migliaia di orribili forme: birra, grappa, gin, vino… È lui che fa correre veloci in auto nella notte; è lui che spinge le violenze; è lui che… (metteteci voi quel che volete). Ora i nostri amministratori, per darci una calmata, per avere i nostri voti, stanno discutendo un bel po’ di leggi etiche, che colpiscono ancor prima del reato. Se bevi, non puoi guidare (e con cosa mi muovo?). I limiti sono terribili e fanno a botte con la nostra tradizione, bella e civile, di un mezzino di vino a pasto; di una bottiglia nelle serate importanti, di merende conviviali, di aperitivi allegri con gli amici… sono questi momenti che rovinano l’Italia? Che l’hanno resa meno serena? Possedere un coltello da cucina fa di te un potenziale assassino? Se bevi, conoscendo i tuoi limiti, compi un reato? Se arrivi a casa tranquillo e poi ronfi beato, è un reato? Non so, però la risposta piace: intervistano la gente e tutti (quelli che trasmettono, ovvio) a dire che "uno non deve bere", "che uno del gruppo si deve astenere" (e chi lo paga?)… come se la nostra Penisola fosse stile inglese con gli ubriachi abbandonati nelle strade, vomitanti nei bar… E le discoteche? Io ci sono stato per carnevale due giorni fa: la gente beveva, senza foga; musica a manetta e luci ovunque; sono uscito alle quattro del mattino (notte?) ed ero un po’ "rinco": chiaro che una birra in quelle condizioni (sonno, stanchezza, rintronamento da musica…) sarebbe stata devastante… Io me ne sono andato a casa a piedi, respirando l’aria fredda… Non, l’alcool non è il nemico…

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