Il Lago o la Frittura?

Il Lago o la Frittura?

Se vuoi il lago, la stessa frittura costa di più. È un dato di fatto. Eppure a volte mi sfugge. Così vai a cena con amici, la settimana scorsa a Feriolo, sulla riva del Lago Maggiore, in una bella pizzeria piena di svizzeri e di tedeschi, sul lago, dando da mangiare ai cigni e alle paperelle; appena dopo la chiesa, caldo, brezza, poesia del tramonto, moschini compresi. Paghi per una frittura di mare, ben fatta e generosa, due contorni, un mezzo di dignitoso bianco della casa, acqua e caffè; paghi 32 euro. Servizio in divisa, attento, cordiale. Però, però un solo piatto!

Due giorni dopo fai la prova. Vai in una trattoria sopra il Lago d’Orta, a Grassona, dove chiedi un fritto di mare (per fare un paragone), un contorno, bevi un mezzo di bianco dignitoso, acqua, caffè e grappino finale. Paghi 16 euro. La metà. La frittura è solo minimamente meno abbondante, tre – quattro pezzi, ma altrettanto buona e ben presentata. Il contorno è uno solo, perché la cameriera ha fatto confusione e si è dimenticata. Di vista lago neppure a parlarne, niente cibo ai cigni e alle paperelle, niente moschini, niente tramonti languidi e romantici. In cucina il marito e in sala una simpatica ed improvvisata cameriera.

Ecco, direi che la lezione è sempre quella: al ristorante non si paga solo il cibo, ma anche l’immateriale e non commestibile: luogo, qualità del servizio, tovagliato e apparecchiatura… vista lago compresa!

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