La mia madeleine

La mia madeleine

La mia madeleine è stata una bottiglia di pinot grigio doc Ferruccio Sgubin 015. Mentre lo versavo mi è infatti tornata in mente una domenica di autunno (o era un inverno tiepido come questo? Non so,non ricordo): io e una ragazza di cui ero un po’ intimorito per lignaggio, cultura ed intelligenza (ma poi è finita male, questo ricordo) alle prese con un ristorante. Non so perché le avessi promesso di portarla in un ristorante: all’epoca la mia cultura gastronomica del fuori casa si limitava a pizze, birra alla spina, e, al massimo, a profiteroles surgelati Bindi (di cui ricordo con piacere). Forse volevo farle colpo e farle credere cosa io in realtà non fossi. Ed eccomi ancora lì, con lei, davanti ad una bella trattoria dal nome alchemico di Antico Agnello. Ci sediamo ed io comincio a chiedermi che si mangerà mai in un ristorante? Boh!? Alla fine pescai nella mia esperienza ed ordinai quello che vedevo mangiare la domenica a mio padre: tortellini in brodo (avrà pensato che fossi un vero originale!) e altro che non ricordo… Alla domanda “vino?” fui costernato, ma poi mi ricordai che il papà parlava sempre di “pinot qua, pinot là…” e un pinot ordinai! So che le piacque e che mi piacque e quella che sembrava poter essere una disfatta diventò un personale trionfo! E da allora mi è caro questo vino… Prosit!

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