La Coca Cola mi è simpatica (ma preferisco il vino)

Gira in rete da alcune settimane una infografica sugli effetti della Coca Cola nel nostro corpo: secondi, minuti, ore… La bevanda bruna non ne esce bene. Però non sono in grado di dire se questa ricerca sia seria, documentata, verificabile. Per cui mi astengo da giudizi vari.
Quello che invece posso analizzare sono i vari commenti che si accompagnano alla “notizia”, fra cui alcuni che chiedono di segnare sulla lattina (bottiglia, pistola a pressione…) scritte tipo “nuoce alla salute”, “bere con attenzione”… etc etc.
Ecco, questo non mi piace. La Coca Cola, infatti, almeno in Italia, ha dei forti detrattori, spesso schizofrenici. E dargli contro piace. Non si capisce in realtà perché. Forse perché prodotto straniero? Americano? Poco dietetico? Curioso: lo stesso trattamento non lo riserviamo all’IPhone che pure è prodotto americano, per di più realizzato in Cina, nulla a che fare con noi italiani. Ha pure dei contenziosi fiscali e la sua immagine non è certo cristallina. Eppure… La Coca Cola invece è prodotta anche in Italia, con maestranze italiane, stipendi italiani, paga imposte in Italia… eppure: eppure IPhone sì e Coca Cola no. Idem per il secondo punto. Per il terzo, infine, direi che la Coca Cola non è dietetica come la Pasta al Pomodoro, il Risotto al Gorgonzola, il gelato alla vaniglia, il tiramisù, il fritto misto di pesce… non è il prodotto, ma semmai l’eccessivo consumo, lo stile di vita ad esso collegato… a fare danni.
Eppure, la Coca Cola paga lo scotto. E un giorno potrebbe pagare analogo scotto il vino. Che di per sé è bevanda sana ed igienica, ma se eccessivamente consumato, in uno stile di vita sbagliato, fa danni. E dunque, come non voglio finire nel girone infernale delle mille scritte e dei mille messaggi terroristici per la Coca Cola, così non voglio per il vino.
Certo, in Italia la gente legge poco ed è poco informata; si fida di più delle panzane, delle mezze verità dette in rete rispetto ad un ragionamento basato su conoscenze; e la politica gli va incontro. Meglio semplificare che spiegare. Però, finché avremo libertà di parola, salviamo la Coca Cola (che io bevo solo allungata con il rum) dai suoi calunniatori. Così salveremo il vino.

 

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