Gli Asinelli e Israele

Sono al mercato con mia sorella: attendiamo il turno per essere serviti dal verduriere. Il signore giovane davanti a noi sta scambiando due parole con il commerciante: “in Israele giravano con il carretto con l’asino fino a ieri ed oggi ci battono coi vaccini… siamo diventati terzo mondo!”. Queste parole mi hanno colpito, fra le altre, perché piene di curiose inesattezze: Israele col carretto? Un Paese fra i più moderni, leader in tecnologie, inventore dell’irrigazione goccia goccia, dei pomodorini “di Pachino” (per ricordare i più celebri)… Asini ce ne saranno, anche carretti: folclore. Dove avrà studiato il signore? Forse al quinto anno si saranno fermati alla seconda guerra mondiale? Forse era più interessato dalle ragazze e dagli amici? Non so, ma non ha poi più letto nulla? Non sa delle guerre, dei palestinesi… non so!?

Poi, l’Italia “terzo mondo”? Un Paese che dà cure gratis e vaccini gratis a tutti? E se vivesse in Brasile, cosa direbbe? Mi sembra veramente esagerato: il nostro Paese ha dei problemi (di appeal, direi) ma dà molto a tutti.

Terzo: i vaccini. Il signore forse non sa che puoi essere veloce quanto vuoi, ma se poi non si vaccinano quasi tutti, le cose non cambiano. In Israele, si sono vaccinati tutti tranne gli ortodossi, che muoiono e molto; ma molti di loro si salveranno grazie ai laici. In Italia, invece? Nella mia scuola, molti docenti e non, con scuse varie (non mi fido, troppo in fretta, aspetto… mi inoculano il virus… muoiono… etc) non si sono vaccinati. E allora?

Non so, ma direi che non è una questione di asinelli e carretti, piuttosto di un individualismo capzioso ed ignorante. Nel Terzo Mondo, non farebbero tante storie come qui da noi.

E intanto un amico sessantenne è intubato da ieri ed un altro, ottantenne, è morto ieri di (o per, usate la preposizione che volete)… covid. Questo è reale.

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