In picccchiataaaaaa su Castroreale
Riccardo Milan incontra Guglielmo Jannelli
Non avrei maiiiii immaginato d’incontrarti così, stile poeta crepuscolare (noia, passatismo, lentezza melanconica) fra le pagine di un libretto con i punti metallici già rugginosi. Tu Guglielmo Jannelli, al secolo “scrittore futurista”. Incontrarti così, durante il tranquillo procedere del settimo incontro dei giornalisti Gepli, in un arroccato borgo storico, un bel borgo italiano: Castroreale (Messina). E mentre nella chiesa barocca sconsacrata lo sguardo spaziava fra putti legni crocefissi teschi lapidi scritte avanzo d’affreschi… mentre lo sguardo spaziava veloce, la mente t’immaginava a bordo d’un veloce alluminoso luminescente aereo piccccchiare giuuuuù verso il paese turrito… fotografare tutto con gli occhi, aeropittore… lampi di vento di luce di profumi… elica vento colori scie… Volareee sulle belle case aristocratiche, la chiesa, le vie del centro… avrai scompigliato l’infiorata, oscillato il Cristo lungo dai bei cappelli femminei, fatto innamorare le belle more del paese… E mentre assaggiavo con razionale cura le granite di mandarino, di limone, al caffè, intingendo i tradizionali biscotti… tranquillo borghese d’oggi… ti inseguivo col pensiero lungo le vie di Messina a scazzottare i neutralisti, socialisti e cattolici: “guerra guerra guerra guerra…” igiene del mondo… E forse tuo padre non capiva, e i vicini magari non capivano, e i cafoni certo non capivano. Forse ti capisco io ora: tu testimone di un mondo che cambiava e che non volevate lasciare guidare ad altri. Forse tornerò a cercarti fra le pagine di un libro, guardando il Villino Mamertino, sfogliando la “Balza Futurista”; Buuum, tatataata, baaang…Immaginandoti a cavallo di una delle veloci moto conservate nel Museo cittadino della Motocicletta; o sempre in volo veloce radente irruente da Castroreale al mare e da lì all’infinito…