In cinque nel buco

In cinque nel buco, anzi nel Boeucc di Orta San Giulio: piccolissimo locale in cui puoi bere molti ottimi vini e mangiare, anche tanto, piatti semplici e saporiti (che fanno bere, direbbe il mio amico Marco). Una serata di pioggia, giorno feriale… Nessuno in giro. Orta è così: scoppia di turisti nei festivi e nella bella stagione: basta un po’ di pioggia e di lavoro per svuotarla. Meglio, sennò è impraticabile: costosa, affollata e anche un po’ idiota con i suoi locali di pizza al trancio, gelaterie da passeggio e amenità simili. E poi il locale è proprio piccolo: se ci fosse stata altra gente, non ci saremmo stati. E’ una cantina storica, con legni, mattoni e volte… in cui bottiglie ed avventori stanno gomito a gomito (a volte gli avventori alzano il gomito, altre volte le bottiglie finiscono sotto i gomiti degli avventori). In cinque nel buco: io, Monica, Simone, Luca e Laura (oddio, non sono sicuro del nome). Appena arriviamo ordino tre bottiglie: mi guardano male. Loro non sanno: una la bevo io, le altre se le dividono in quattro. Conto esatto: alla fine ci facciamo anche un bicchiere di passito. Ma torniamo alla cena: divoriamo piatti su piatti di formaggi, affettati (tutto saporito), salsicce in bagnetto rosso, anche della bagna cauda… Incredibile. Beviamo senza neppure vederlo un Iris Sicilia Igt, Feotto dello Jato, chardonnay a 13,5°: un vino che mi ricordava il pompelmo, leggere note di legno tostato (ma non era barrique). In bocca era asciutto, magro, piacevole, dolce e poco fresco. Non male, direi. Cominciamo a ragionare sul secondo vino, un "nebbiolino" come ci ha detto il gestore: Il Trincerone Colline Novaresi doc 2006, 12°, Azienda Agricola Terrini di Maggiora; un vino che sapeva di vino (non è uno scherzo, vinoso si dice), di frutta rossa (ma poco). In bocca era asciutto, non del tutto pronto ancorché allappante. Abbastanza morbido. Sufficiente, buono nel suo genere. Terzo vino, già più meditato, un Pignolo doc 2004 Colli Orientali del Friuli Ronchi di Manzano (che starebbe, credo, per colline boscate. E poi disboscate e vitate, direi). Un bel vino che sapeva di dolce, note di macerazione di frutta rossa. Un che di selvatico addomesticato che mi ricordava il sangiovese. Caldo: 13,5°. In bocca era pieno, allappante, amaro, fruttato. Un vinone, direi. Un po’ scomposto, ma un vinone. Sarebbe piaciuto a Davide. Noi, alla fine, abbiamo fatto una bella passeggiata nelle vie deserte di quella cittadina violentata dal turismo. Alla prossima pioggia feriale ci torneremo…

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2 thoughts on “In cinque nel buco

  1. Piacere io sono Simone, uno dei cinque personaggio al buco! Confermo il nome della ragazza, Laura… Bella serata, ottimi vini e ottima la compagnia! Che cosa si può chiedere in più?! alla prossima

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