Il Formaggio dei Terremotati… come è finita

Il Formaggio dei Terremotati… come è finita

Come è finita? Bene, grazie all’amicizia di Stefano e di Alfredo. Amicizie che mi hanno salvato dagli sfottò della gente, da un’inevitabile brutta figura e sono state speculari alla leggerezza con cui sono stato trattato dai miei colleghi dell’Unpli. Ho portato infatti in assemblea regionale il mio disagio di fronte ad un’iniziativa che nata sotto positivi auspici stava mettendomi in ridicolo, me e la mia associazione. Il vertici regionali mi hanno semplicemente detto che loro avevano agito in accordo con l’Unpli dell’Emilia Romagna. Ma non si sono presi certo carico di aiutarmi, anzi, un paio di colleghi -inopportunamente- mi hanno anche piùvolte preso in giro, pubblicamente, facendomi passare per un fissato. Intanto però, altri presidenti di pro loco mi hanno preso da parte e mi hanno espresso solidarietà e una paio mi hanno offerto aiuto. In particolare gli amici del novarese che, in virtù delle circa 22 forme opzionate, erano stati contattati da un caseificio del consorzio del Parmigiano Reggiano (e non del Grana Padano come si era sempre parlato) a cui, vista la debacle, attraverso il Consorzio, si era rivolto l’Unpli dell’Emilia Romagna passando gli ordini del Piemonte. Loro sono stati chiamati, noi comunque no. Forse in virtù dell’ordine consistente. Avrebbero dovuto ricevere il Parmigiano a 12,50 più iva a fine agosto. Ma si sono attrezzati e se lo sono andati a prendere, comprese due forme per noi.

Nel frattempo, Stefano, che ha bottega dedicata a “parmigianoealtresquisitezze” a Verbania mi ha detto che un suo fornitore a Carpi aveva delle forme cadute per il terremoto ma non rotte e se le volevo ce le dava ad un prezzo di 12,50 più iva a cui si è aggiunto il lavoro di insacchettamento. Altre due forme prese. Come le ho pagate le ho poi vendute.

Così rinfrancato, ho organizzato la distribuzione in piazza del formaggio ed ho potuto osservare certi fenomeni di massa a me incomprensibili: persone che stazionavano davanti alla pro loco un’ora prima per accapparrarsi il desiderato spicchio di formaggio, altri che -non avendolo prenotato- ne richiedevano comunque, alcuni si lamentavanoa voce alta che ne volevano di più…boh!? Fra l’altro, nei supermercati locali, ci sono iniziative analoghe con gli stessi formaggi (il nostro era buono, confesso, soprattutto quello di Carpi). Nel giro di qualche ora il formaggio è finito, la gente (non tutta) è stata accontantata -ne avessi avute sei di forme le avrei bruciate- ed io ho tirato un sospiro di sollievo.

Nel pomeriggio, mi hanno telefonato in due: due associazioni diverse (fra cui una pro loco), per chiedermi dove l’avevo trovato… Gli ho passato i miei contatti e “buona notte”… una fetta di Bettelmatt ed uno spicchio di Parmigiano Reggiano del 2010 (di Carpi) mi hanno poi riportato al buon umore, cercando di dimenticare questo strano fenomeno di costume… Cui prodest? Quién sabe?

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