Io, un Vecchio Hippy e la Geuze

Non so quando, né perché: ma ad un certo punto io e altri momentanei amici siamo a Bruxelles. Tanti anni fa. Girovaghiamo per il centro e beviamo birra, tanta e buona. In uno di questi locali o forse all’ostello facciamo amicizia con un simpatico, maturo (50anni, più?) hippy appena tornato dall’India; che si è poi accompagnato con noi, giovani un po’ scrausi, per un paio di giorni. Giorni di passeggiate, fumare, spiegazioni (era belga? Non ricordo) pranzi veloci e, ovviamente, birra. Tanta birra. Lui ci fece conoscere la gueze, specialità del posto ci disse. Magari ci parlò anche della fermentazione spontanea, delle lambic di base… forse. Comunque aveva ragione a celebrarne la particolarità. Ci siamo salutati alla stazione e di lui ricordo solo questa sua conoscenza, le sue storie sull’India e sul patchouli. Ricordo anche che furono un paio di giorni piacevoli, nonostante la nostra giovanile idiozia.

E lo ritrovo ora nei ricordi, bevendo la Gueze Mariage Parfait 2016 che si apre, momento dopo momento, con profumi che vanno dall’acetico al tabacco, dal sidro al sottobosco, dalla muffa all’arancio… in bocca è fresca come un vino, poco gasata, piacevole. Davvero una sorpresa.

Un goccio di patchouli sul polso e via che i ricordi di Bruxelles rifluiscono: la grande piazza, il bambino che fa la pipì, il punto vendita della Stella Artois, l’odore della fermentazione della birra in alcuni quartieri di periferia, le patatine fritte strane e buone, il nuovo che rubava spazio al vecchio casa per casa…

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