Mi piacerebbe proprio assaggiare la birra artigianale Lesa, del Birrificio Cerea: ha lo stesso nome di un paesello qui sul Lago Maggiore ma è fatta a Mondovì. La parola “lesa” là però sta forse a significare “scivolo”, “scivolare”, “slitta”… e non so neppure in che modo si colleghi “alla goliardia di San Michele di Mondovì” come dichiarato sul sito dell’azienda. Certo che Lesa, il paesello, pur sulle rive del Lago, non “scivola” e le sue belle ville stanno tutte in piedi!
Anni fa ho assaggiato da Stefano de La Pesa di Verbania il vino Ghiffa, anzi per l’esattezza il vino San Michele della Ghiffa Verdicchio dei Castelli di Jesi Superiore. E l’ho trovato molto buono. Lui lo commercializza proprio perché ha in sé il nome di un altro paesello lacustre: Ghiffa, appunto. Ma là “ghiffa” sta per “collina”, forse; oppure per “zuffa”; o anche forse per “accendere”… nessun rapporto comunque con il placido paesello lacustre. Pura omonimia anche in questo caso.
Lascio il vino e concludo con una battuta: in valle Antrona c’è una frazione chiamata Madonna; mentre in valle Antigorio, una chiamata Cristo… proporre un gemellaggio?
Giochi di parole
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Mi scrive Stefano: “Ciao Riccardo,
seguendoti sul tuo bel blog, a proposito del paesello lacustre con la simpatica omonimia con il vino Ghiffa, vorrei dare un piccolo contributo, facendo memoria di quanto raccontatomi dal produttore, ovvero che il nome di questo Verdicchio deriva dal vernacolo locale che individua con il termine Ghiffa il covone, essendo la tenuta un tempo dedita alla produzione di grano. Con il passaggio di proprietà dell’azienda alla tenutamusone.it, il S.Michele …. non viene più prodotto, continua con successo invece la produzione del Ghiffa.
Ti aspetto per berne un bicchiere assieme, essendo il vino del mio paesello! Invierò inoltre ai produttori la richiesta di denominare un prossimo vino Bozzela, frazione del paesello in cui abito ;)”.
Stefano