Azzardi Gastronomici

Organizzare un percorso gastronomico all’aperto, di sera, tre giorni fa, in piazza Motta ad Orta, aria di lago umida e fredda incombente, è stato un azzardo. Un azzardo vinto e perso nel contempo: vinto perché nonostante i due gradi centigradi e l’aria carica di umidità, qualcuno c’era ad assaggiare i piatti proposti da sei, dicasi sei, chef stellati (e anche altro cibo di altri cuochi bavi non ancora stellati, mi sembra di ricordare) e relativo abbinamento col vino; perso perché un gran numero di interessati, me compreso, non ce l’ha fatta e si è rifugiato nei bar della piazza a bere e smangiucchiare qualcosa.

Ricordo per dovere di cronaca i sei coraggiosi chef (e relativi anonimi commis) che ci hanno provato: Fabrizio Tesse, Marco Sforza, Alberto Bai, Marco Miglioli, Francesco Oberto e Andrea Monesi… cercateli sulla rete.

Io, però, al Christmas Wine Festival di Orta San Giulio ci sono tornato il giorno dopo, sotto il tiepido sole del mezzogiorno, per assaggare i vini selezionati da Matteo Pastrello, sommelier di fama nazionale, ex di Villa Crespi con l’Antonino nazionale. Ho assaggiato un po’ tutto e qualcosa mi è piaciuto più altri: il Prunent di Eca, il Rubino di Cantavenna di Ca’ Ordano (simpatica ed energica proprietaria), il Dolcetto di Marco Capra e i vini di Paolo Ferri che sta prendendo il posto della Cascina Zoina…

Un commento sul Festival? Positivo ma con ampi margini di miglioramento… e magari meno azzardi!

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