Che gente strana i turisti

Un periodo un po’ così: pieno di cose che avrei voluto non capitassero. Per svagarmi vado spesso in montagna: cammino, ciaspolo, respiro aria fredda, mangio le solite cose che i turisti in montagna si aspettano di trovare: formaggi, salumi, polenta, carni brasate o in umido ben adatte alla polenta… e vini pessimi sfusi (in bottiglia riesco a trovare di meglio).

Quello che stupisce è l’aspetto emozionale ed irrazionale del cibo. La gente là vuole mangiare in “stile montano”. Ed anche nella baita più isolata, nel rifugio più romito, nella trattoria raggiungibile solo camminando; là dove capisci che tutto, ma proprio tutto arriva dalla pianura: lì tanti si aspettano di trovare sempre le solite cose: salumi, formaggi, polenta, carni in umido. Ma perché non variare? Azzardare una paella, del pesce, una pasta al pesto, una carbonara… tanto arriva tutto dai catering lì sotto.

Tutto no, in effetti: dove vado io in montagna si produce del buon formaggio (il più noto è il bettelmat), si insaccano carni di maiale (allevati altrove), si fa del grande miele… poi? Poi poco: cereali antichi con cui si fa il pane nero nisba (la segale arriva da altrove), verdure dell’orto forse (ma in basso), mais per polenta neppure (solo ora si sta sperimentando a Beura), cacciagione e pesca (forse sì, ma rischio del ristoratore).

Ma a capire queste cose sono in pochi. La maggioranza vive di suggestioni e di superficialità: la polenta, per esempio, è quella istantanea che si trova in ogni supermercato cittadino. Ma lassù, chissà poi perché, ha un sapore più buono. Quando leggo alcuni cartelli ricorrenti: Polenta e cervo, Polenta e funghi… mi viene in mente il fritto misto che d’estate si cerca al mare. Anche se c’è il fermo pesca sull’Adriatico, quest’anno da giugno ad ottobre, il turista vuole quello e nel mix ormai entrato nell’immaginario (un tot di anelli, un tot di gamberetti, un tot di pesciolini…). E i funghi? Sono quelli del posto? Non direi, non sempre: costano troppo e non sono certificati (rischiamo una multa? Sì o no? Dipende…). I cervi? Rari e cacciati da pochi. Ed anche qui: chi dà il bollino alle carni cacciate? Meglio comprare carni surgelate da allevamento (ma non della zona, non ce ne sono)… Insomma, a volte vorrei chiedere al cameriere una pasta ai frutti di mare, per vedere la faccia dei turisti seduti ai tavoli (ma quello è scemo? Ma dove crede di essere?) e ragionare fra me e me con Machiavelli che La natura dei popoli è varia; ed è facile a persuadere loro una cosa, ma è difficile fermarli in quella persuasione”.

Visite: 1713

One thought on “Che gente strana i turisti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *