Trovo sulla rete, ma su un sito degno di nota perché voce di un’associazione vera (anche se un po’ negletta negli ultimi tempi): la Chaîne des Rôtisseurs Association Mondiale de la Gastronomie Bailliage nazionale d’Italia, questo aneddoto storico: “Ci riferisce il cronista francescano dell’epoca Fra Salimbene da Parma: presso il convento dei Frati Minori di Sens dov’era Ministro Generale Giovanni da Parma, nel corso del Capitolo Generale dei Francescani, a Re Luigi IX di Francia viene offerto il seguente menù in occasione del suo passaggio, prima di imbarcarsi ad Aigues-Mortes per la Crociata in Terra Santa.
Ciliegie e pane bianchissimo
Fave fresche e cotte nel latte
Pesce e gamberetti di fiume
Pasticcio di anguilla
Riso con latte di mandorla e polvere di cannella
Anguille arrosto in salse eccellenti
Torte, formaggi frutta in abbondanza
Il tutto fu servito con copiose libagioni di vino, con garbo e sollecitudine”.
Bella l’idea della frutta all’inizio del pranzo, cosa auspicabile anche per le verdure (si mangiano, si mangia di meno); non male le fave per il discorso precedente; misteriosa cottura per il pesce e i gamberi di fiume (bolliti?); saporoso il pasticcio d’anguilla; e le torte erano dolci o salate od agrodolci?; esotico il riso… e buono tutto il resto. Soprattutto il garbo e la sollecitudine. Cosa che mi fa ricordare che un bel servizio di sala fa partre del piacere di una tavola delle grandi occasioni (ma anche nella trattoria popolare, ci vorrebbe).
Agosto del 1248
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